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Un giovane ragazzo in Kenya guarda in lontananza.

Fame zero: come ci siamo riusciti

Leggi la lettera del nostro fondatore Magnus MacFarlane-Barrow

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Spero che un giorno non troppo lontano, un bambino leggendo che a causa delle carestie milioni di persone sono morte di fame in un mondo pieno di ricchezza ed abbondanza si sentirà indignato e incredulo. Esattamente come ci sentiamo oggi quando leggiamo per la prima volta le storie legate alla schiavitù o all'Olocausto. E allora quel bambino si chiederà: come hanno potuto quelle civiltà che hanno portato le persone sulla luna e inventato i computer non risolvere questo problema? Come ha potuto una comunità globale che produce cibo più che sufficiente per tutti, permettere che ciò accadesse? La fame non è una malattia per la quale bisogna scoprire una cura. Forse non gliene importava nulla?

E poi leggeranno qualcosa che li sorprenderà.

C’è una generazione che finalmente ha sconfitto la fame – la fame che uccide - definitivamente. Scopriranno un movimento che ha svolto un ruolo cruciale nel porre fine alla fame infantile semplicemente assicurando che ogni bambino di questo mondo avesse l'opportunità di consumare un pasto quotidiano in un luogo di istruzione.

Mi chiedo, come può una parte della famiglia umana progredire se i suoi bambini non hanno cibo adeguato e l’accesso ad un'istruzione di base? Non è un pensiero velleitario. Sulla base di quanto ci costa oggi fornire un pasto ad oltre 2,4 milioni di bambini tra i più poveri del mondo, in 18 Paesi, nel loro luogo di istruzione, possiamo approssimativamente calcolare l'importo totale necessario per servire lo stesso pasto a tutti i bambini del mondo che oggi hanno un bisogno estremo di cibo. Si stima che siano 140 milioni i bambini che si trovano in questa situazione e quasi la metà non è nemmeno iscritta a scuola.

Il calcolo del "costo globale dei pasti scolastici giornalieri" per i bambini più vulnerabili non può che essere una stima approssimativa ma, nonostante ciò, fa subito sorgere alcuni paragoni scomodi e stimolanti.
Ad esempio, la cifra che spendiamo ogni anno per i nostri animali domestici, solo nel Regno Unito, è di gran lunga superiore a quella necessaria a livello globale per garantire che ogni bambino possa mangiare ogni giorno a scuola. Lo stesso vale per quanto si spende ogni anno per l'acquisto di yacht di lusso solo negli Stati Uniti.
E ci sono molte aziende i cui profitti globali potrebbero coprire la cifra necessaria per molti anni. Non cito questi esempi per far sentire qualcuno in colpa. Anche io continuerò a dare al nostro amato cane Moy il cibo di cui ha bisogno per continuare a saltellare ogni giorno.

La mia intenzione è solo quella di sfidare il mito comunemente diffuso che la fame dei bambini sia inevitabile, che la dimensione del problema sia troppo grande per essere risolta.

È evidente che non è così. Come comunità globale e come individui facciamo le nostre scelte e stabiliamo le nostre priorità.
Il fatto che oggi milioni di bambini poveri soffrano perché non hanno un pasto a scuola è il risultato di scelte precise, piuttosto che di un problema irrisolvibile che sfugge al nostro controllo.
Non stiamo aspettando di scoprire una cura magica per la fame dei bambini.
Per fortuna, oggi molte persone scelgono di fare qualcosa per affrontare questo problema.

Tra questi, c’è un movimento di individui che collaborano per garantire che più di 2,4 milioni di bambini ricevano ogni giorno un pasto nutriente a scuola.

Questo movimento è Mary's Meals e la maggior parte delle persone coinvolte non è interessata ai grandi numeri, ma ha scelto di concentrarsi su alcuni numeri molto piccoli:
11 centesimi è il costo medio per fornire uno dei nostri pasti.
22 euro è il costo per fornire un pasto ad un bambino per un intero anno scolastico.

 

Questi numeri ci dicono che tutti noi possiamo fare qualcosa.

Invece di limitarci a scuotere la testa e a puntare il dito contro i governi e le multinazionali - e contro i proprietari di cani che saltellano - possiamo scegliere di agire e fare qualcosa di "piccolo"... come i giovani che frequentano la “Two Hills Mennonite School” in Canada. Il giorno di San Valentino organizzano una raccolta fondi chiamata "Candygram" per aiutare Mary's Meals. La vendita di pacchetti di caramelle permette loro di raccogliere fondi per sfamare altri bambini.
Uno dei loro insegnanti ha spiegato "I miei studenti sono consapevoli della loro fortuna nell’avere tanto cibo a disposizione mentre altri hanno così poco, quindi vogliono aiutare. Amano Mary's Meals perché vedono che i piccoli gesti da parte loro si sommano rapidamente e rappresentano un grande risultato per un bambino".

Nel frattempo, Lucia Höfer ha festeggiato i suoi 18 anni dedicando il compleanno alla nostra missione con una pedalata solidale da Düsseldorf a Mannheim in cinque giorni. Così ha raccolto fondi sufficienti per fornire un pasto nutriente a 626 bambini per un intero anno scolastico.
Barborka, una giovane ragazza con sindrome di Down in Slovacchia, dipinge quadri da vendere per raccogliere fondi da destinare a Mary's Meals.
Dal 2020, con le sue opere d'arte ha fatto in modo che 1.400 bambini potessero ricevere un pasto che cambia la vita per un intero anno scolastico.

La madre di Barborka ci ha detto: "Ci ha incuriosito il fatto che basta così poco per salvare la vita dei bambini nei Paesi più poveri". In tutto il mondo, sempre più giovani sono incuriositi e vengono ispirati allo stesso modo.
E poi c'è la moltitudine di persone che fanno parte di questo movimento e che, pur non raccogliendo fondi, danno un contributo inestimabile. Ogni giorno, decine di migliaia di volontari che vivono nelle comunità povere in cui vengono serviti i pasti dedicano il loro tempo a cucinare e distribuire il cibo (che, quando possibile, acquistiamo localmente per sostenere i produttori e l'economia locale).
Il loro contributo, viste le sfide quotidiane che molti di loro devono affrontare, è sempre vitale ed è il cuore di questo grande movimento e del suo irresistibile slancio.
"Il volontariato è importante per me. Mi sento felice quando vedo che i bambini sono felici, in salute e frequentano la scuola senza problemi grazie al pasto servito", dice Maureen, che dal 2018 è volontaria come cuoca nella sua scuola della sua comunità in Kenya. "Svolgo un ruolo molto importante nel plasmare il destino di questi bambini. Il pasto fornito a scuola permetterà loro di completare l'istruzione e diventare indipendenti in futuro".

Questo è il sogno di tutti coloro che si uniscono al movimento Mary's Meals:

un futuro dove i bambini e la comunità, dotati di un'istruzione completa, possano liberarsi dalla povertà e dalla dipendenza dagli aiuti umanitari. Questo non è solo un sogno per il futuro. La realtà creata dai pasti quotidiani a scuola, cibo che cambia la vita, sta già trasformando alcune delle comunità più povere e vulnerabili del pianeta.
Mary's Meals cresce perché la sofferenza dei bambini affamati è ancora alta. Ciascuno di noi ha la possibilità di contribuire per aiutare chi ha bisogno.

Spero che le azioni di tutti questi individui, in tutto il mondo, possano diventare un primo capitolo della storia che quei bambini leggeranno un giorno nei loro libri di storia.

Una storia che va ben oltre un'organizzazione chiamata Mary's Meals, una storia che potrebbe chiamarsi:

"Fame zero: come ci siamo riusciti".